Ci siamo! Dopo anni di pannolini pieni, cambi improvvisi a tutte le ore e scorte…

Gestire la crisi di pianto: sopravvivere con un sorriso
Passo 1: Identifica il tipo di pianto
Non tutti i pianti sono uguali. Prima di tutto serve capire con quali tipi di pianto hai a che fare. Una breve classificazione dei tipi di pianto:
- Pianto “Dramma Queen”
Non c’è un motivo apparente, il pianto ha un volume altissimo e la performance teatrale impeccabile. Potrebbe essere causato da capricci per il colore del bicchiere sbagliato o dalla maglietta diversa. - Pianto “Mi sono fatto male”
Questo è reale. Spesso preceduto da un silenzio inquietante e un’espressione da cartone animato con la bocca spalancata. Qui servono coccole immediate, il ciuccio o un forte abbraccio cullante. - Pianto “Sono stanco/affamato”
Questo è il pianto di chi ha perso il controllo delle proprie funzioni base. Il bambino ha bisogno di sfogare la tensione o la stanchezza accumulata nella giornata, sta cercando di comunicare il suo bisogno di attenzione. Soluzione: serve cibo, sonno, e coccole. - Pianto “Tana libera tutti”
Il caos regna sovrano. Potrebbe essere il risultato di una lunga giornata, stimoli eccessivi o semplicemente il desiderio di testare la tua resistenza psicologica.
Passo 2: continua a piangere…Mantieni la calma
La prima regola per gestire una crisi di pianto è: non farti contagiare . Il tuo bambino ti osserva e percepisce ogni tuo sospiro, sbuffo o sguardo disperato. Sii positivo, stai sereno. La serenità tra voi genitori e in casa è fondamentale. i bambini con una mamma ansiosa piangono molto di più dei bambini che hanno mamme serene.
Un trucco? Respira profondamente e conta fino a dieci.
Passo 3: usa la creativita’ per calmare il pianto
A volte, la soluzione più ovvia non funziona. In questi casi, tira fuori la tua vena creativa:
- Distrai : Un oggetto nuovo, un suono buffo, o anche un’improvvisata coreografia di ballo possono fare miracoli.
- Cambia ambiente : Porta il piccolo in un’altra stanza o, se possibile, fuori all’aria aperta. Un nuovo scenario può spezzare il ciclo del pianto.
- Usa l’umorismo : Fai smorfie, usa voci buffe o imita il pianto (con delicatezza!). Spesso, il bambino rimane così sorpreso da dimenticarsi perché stava piangendo.
- Accendi una musica, con canzoni a lui dedicate (tipo il Faba) o con musiche rilassanti.
Passo 4: Non colpevolizzarti, le emozioni si esprimono con il pianto
Se nessuna delle tue tattiche funziona e il pianto continua, ricordati che non sei tu il problema. I bambini piangono, è il loro modo di esprimere emozioni. Non significa che stai sbagliando qualcosa (anche se il senso di colpa genitoriale proverà a convincerti del contrario).
Accetta il fatto che alcune crisi hanno solo bisogno di esaurirsi da sole. E sì, potrebbe volerci del tempo, che potrebbe essere mezz’ora come due ore.
Passo 5: Concediti una pausa dalle urla del pianto
Se senti che stai per cedere, fai un passo indietro. Lascia il bambino in un posto sicuro, prendi qualche minuto per te stesso e ritorna quando ti senti più calmo. Un genitore sereno è sempre più efficace di uno esausto.
Passo 6: Quale migliore alleato per una crisi di pianto?
Il primo della lista? Il mitico Dou Dou. Non è un semplice peluche, ma un vero eroe senza mantello (e senza batteria, il che lo rende ancora meglio!).
Questo quadrato in morbida stoffa è molto consigliato come compagno rassicurante e diventerà una presenza importante per il tuo piccolo. Il suo tocco soffice, il profumo, sembra sussurrare: “Tranquillo, tutto va bene”. È il primo passo per ridare pace alle orecchie.
Poi c’è la luce notturna, che non è solo un oggetto decorativo, ma una vera e propria arma segreta. La sua luce soffusa crea un’atmosfera rilassante, scacciando le ombre della paura. Alcuni modelli proiettano persino stelline o animali sulla parete: uno spettacolo che ipnotizza il piccolo abbastanza a lungo da lasciarti tornare sotto le coperte.
E come dimenticare il carillon con le sue dolci melodie? La musica calma il piccolo e abbassa anche il tuo livello di stress, trasformando la cameretta in un’oasi di pace… o quasi.
Anche l’olfatto fa la sua parte, mettere un diffusore di essenze, con dentro qualche goccia di lavanda o di arancio trasforma l’ambiente in un clima sereno e rilassante.
Passo bonus: Festeggia le piccole vittorie
Ogni crisi superata, ogni urlo che si spegne in un sorriso, è una vittoria da celebrare. Quindi, se riesci a calmare il tuo piccolo (anche solo per cinque minuti), concediti un applauso e una tazza di thè. Il bambino comunica ed esprime le sue emozioni, positive e negative, tramite il pianto, è il suo mezzo per richiedere la presenza, la cura e l’attenzione degli adulti.
…e alla fine della crisi tutti con un sorriso stampato sul viso, fatevi delle belle risate, ballate con la musica a palla, fate sciocchezze. Uscite di casa, fatevi una passeggiata in natura, oppure riposatevi leggendo una favola.
Buona vita fatta di esperienze sempre diverse!